63°  YOM HA’ATZMAUT   2011 -   la festa dell'indipendenza israeliana

Nell’arco di circa tre settimane ricordiamo l’Esodo dall’Egitto che segna la nascita della nazione ebraica, la Shoah che segnò in modo tragico la sorte ebraica delle persecuzioni e la Proclamazione dello Stato di Israele.

Ben Gurion, a differenza di tanti che stavano al sicuro lontano da Terra di Israele e avevano consigliato la solita “prudenza”, aveva compreso che solo la proclamazione dello Stato di Israele – costituito giuridicamente e con un regolare esercito - avrebbe consentito alla collettività ebraica già presente di difendersi efficacemente e a tanti reduci della Shoah di trovare un sicuro rifugio e la speranza di una vita nuova.

Infatti, solo inquadrando in un esercito regolare i tanti volontari che avevano negli anni precedenti affrontato coraggiosamente i terroristi arabi, in un anno di dura lotta lo Stato di Israele ottenne linee di confine, sia pure di armistizio, internazionalmente riconosciute.

Uno stato regolarmente costituito poté accogliere tanti reduci della Shoah che, pur sopravvissuti alle molte sofferenze, non potevano neanche pensare di ritornare nei loro paesi d’origine. Ricordiamo anche i tanti ebrei scacciati, con grande violenza, da molti paesi (arabi, ma non solo) nei quali le comunità ebraiche erano vissute per secoli. Lo Stato di Israele, invece, poté loro offrire una prospettiva di vita nuova e, malgrado tutte le difficoltà, in oltre sessanta anni di indipendenza è riuscito ad entrare nel G20 delle venti economie più sviluppate del mondo.

Lo Stato di Israele – come tutti gli altri stati – accanto ai tanti successi ha anche tanti problemi, economici e sociali.

Il più grave dei problemi – che condiziona e aggrava tutti gli altri - è la minaccia di distruzione che risuona da tanti stati vicini e lontani come pure da varie organizzazioni, ufficialmente non governative; è un caso unico al mondo. Ancora più grave è il fatto che troppi mostrano di ignorare o, almeno, di sottovalutare queste minacce di distruzione, questa continua propaganda di odio. Troppi dimenticano che anche le minacce naziste vennero sottovalutate fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale e delle fasi più cruente della Shoah.

Coloro che minacciano continuamente di distruggere lo Stato di Israele negano pure l’immane tragedia della Shoah. C’è un legame fra negazionismo, antisemitismo e ostilità allo Stato di Israele; legame che troppe anime belle – pacifisti a senso unico, operatori sedicenti umanitari o, purtroppo, anche “ebrei obiettivi” e/o antisionisti - sono incapaci di percepire favorendo cosi - di fatto - il diffondersi di nuove forme di nazi-fascismo con minacce anche all’esistenza delle comunità ebraiche nel mondo.

A molte di queste anime belle si può rispondere con Andrej Gromiko che, nel 1947, motivò all’ONU il voto sovietico favorevole alla costituzione dello Stato di Israele dicendo: L’incapacità mostrata durante la Seconda Guerra Mondiale dagli stati europei di proteggere i propri cittadini ebrei giustifica la richiesta ebraica di un proprio stato.  

          Wolf Murmelstein

Ben Gurion - Herzl
Ben Gurion - Herzl

Se lo volete, non è una favola!   (T. Herzl 1860-1904)

 

 

 

 

 

 

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